Spaghetti alla polpa di riccio: per quattro persone
Ingredienti: 80 ricci di mare, 400 g di spaghetti, aglio, olio extravergine, prezzemolo,
pecorino, sale, pepe q.b.
Preparazione: Pulire i ricci e prenderne la polpa.
Sfriggere aglio e prezzemolo nell’olio.
Aggiungere metà della polpa.
Lessare gli spaghetti al dente in acqua salata; scolarli e farli
saltare nella padella a fuoco vivo con una spruzzatina di pecorino grattugiato.
Disporre nei piatti individuali e aggiungere l’altra metà della polpa
cruda divisa in quattro dosi. Completare infine con pepe nero macinato al momento.
Il sapore del riccio è pieno ed esige un vino altrettanto pieno;
per esempio un rosso corposo, se si fa una scelta più tradizionale,
un rosato va benissimo.
Da servire come primo piatto
Tajedda: per quattro persone
Ingredienti: 500 g di patate, 500 g di riso, 2 Kg di cozze,
5 pomodori rossi di media grandezza ben maturi,
3 cipolle, agli, prezzemolo, pecorino romano q.b.
Preparazione: Disporre in un tegame basso strati diversi di cipolle
affettate con olio; di pomodori tagliati a tocchetti; di patate affettate,
riso crudo ma bagnato, cozze pulite e sgusciate a metà ricoperte
di prezzemolo e aglio. Ricoprire il tutto di pecorino romano e olio.
Colmare d’acqua. Mettere in forno per circa tre quarti d’ora a
180-200 gradi. Controllare il grado di cottura su quello delle patate.
Accompagnare con vino fresco, bianco o rosato.
Da servire come secondo piatto
Turcinieddri: per quattro persone
Ingredienti: 1000 g di turcinieddri (cioè d’interiora di agnello o capretto)
completi di fegato, polmone e cuore; budelline di ovino in proporzione;
prezzemolo, sale, pepe, olio q.b.
Preparazione: Lavare finemente i turcinieddri,
asciugarli e avvolgerli nelle rispettive budelline; cospargerli
poi di prezzemolo, riscaldare la brace a carbonella; oliare la
griglia; collocarvi sopra i turcinieddri, ma lontano dal fuoco;
farli cuocere lentamente per circa un quarto d’ora, rigirarli e
aggiustandoli di sale e pepe.
Accompagnare con un rosso forte invecchiato.
Da servire come primo piatto
Ciceri e tria: per quattro persone
Ingredienti: 300 g di ceci fatti ammollare in acqua per una
notte intera, 500 g di farina di grano duro, sedano,
carota, cipolla, olio, sale, cannella, pepe q.b.
Preparazione: Cuocere in un coccio i cece per 2 ore con acqua, sedano, carota e cipolla.
Preparare la pasta lavorando “a fontana” la farina con acqua tiepida.
Tirare col matterello una sfoglia di circa 2 mm. Arrotolarla e
tagliare striscioline dello spessore di circa 1 cm. Lasciar riposare sul tagliere.
Friggere una piccola parte di questa pasta in olio bollente.
In una pentola soffriggere olio e cipolla.
Aggiungere i ceci, poi acqua salata. Lessate la pasta (quella non fritta),
a cottura ultimata unire la pasta precedentemente fritta, un pizzico di
cannella e pepe.
Accompagnare con un Salentino rosso.
Da servire come primo piatto
Linguine con le triglie: per sei persone
Ingredienti: 500 g di linguine, 500 g di piccole trigliette, olio d’oliva, aglio,
prezzemolo tritato, mezzo Kg di pomodori pelati, sale pepe nero.
Preparazione: Si squamano le trigliette, si elimini
la testa e il budello, si lavino bene sotto acqua corrente e si
friggano senza farina in una padella con olio e si mettano in un piatto.
Nella stessa padella della frittura si aggiunga uno spicchio d’aglio
schiacciato e due cucchiai di prezzemolo tritato, si facciano rosolare
pochissimo e si uniscano i pomodori pelati schiacciati, si regolino di
sale e si lascino cuocere per 15 minuti. Si unisca nella padella le
trigliette precedentemente fritte, si facciano cuocere a fuoco moderato
per dieci minuti. Si lessino le linguine in abbondante acqua salata, si
sgocciolino in una zuppiera e si condiscano con la salsa di triglie e pepe
nero macinato al momento.
Da servire come primo piatto:
Spaghetti con mollica di pane e acciughe per sei persone
Ingredienti: 500 g di spaghetti, 5 pomodori maturi piccoli,
10 acciughe in olio, 1 spiccchio d’aglio, nezzo
bicchiere di olio d’oliva, peperoncino piccante,
mollica di pane sbriciolata, prezzemolo.
Preparazione: Si facciano scaldare due cucchiai di olio in un tegamino,
si mettano due “pugni” di mollica di pane sbriciolata e frullata,
e senza farla bruciare, si faccia colorare. Si tolga dal tegamino,
si mettano due cucchiai di prezzemolo tritato, si regoli di sale
e si unisca uno spicchio d’aglio spremuto. Si facciano lessare gli
spaghetti in abbondante acqua salata e nel frattempo si prepari il condimento.
In un larga padella, che possa contenere tutta la pasta, si metta
l’olio d’oliva, quindi si facciamo sciogliere le acciughe, premendole
con la punta di un cucchiaio di legno, si uniscano i pomodorini tagliati
in quattro e si facciano rosolare bene, si regoli di sale e si unisca
il peperoncino piccante. Si sgocciolino gli spaghetti al dente direttamente
nella padella del condimento e si facciano insaporire bene, si spenga il
fornello e si cospargano gli spaghetti con la mollica di pane condita.
Da servire come secondo piatto
Lumache di terra salentina in padella con la cipolla e l’alloro:per quattro persone
Ingredienti: 1 Kg di lumache con la “panna” (la pellicola che richiude l’opercolo),
una grossa cipolla, 3 foglie d’alloro, olio d’oliva,
vino bianco secco, il sale necessario, peperoncino piccante.
Preparazione: Si lavino bene le lumache e si stacchi loro la “panna”,
si sbollentino per 3 minuti in acqua bollente salata, si sgocciolino
e si risciacquino ancora sotto l’acqua corrente. In una padella con
mezzo bicchiere d’olio d’oliva si faccia glassare la cipolla tagliata
a velo sottile ed una volta cotta e tenera, si uniscano le lumache con
le foglie d’alloro, si regolino di sale e si metta un po’ di peperoncino,
si copra la padella col coperchio e si facciano cuocere per 15 – 20 minuti,
si spruzzino con il vino bianco, si porti il sughetto ad evaporazione e
si finisca la cottura a fuoco vivace.
Da servire come dolce
Le zeppole di San Giuseppe:
Ingredienti: 500 g di farina, 7 uova, una noce di burro,
un pizzico di sale, 600 g di acqua, 70 g di zucchero
a velo, olio di semi per la frittura, crema pasticcera,
crema pasticcera al cioccolato.
Preparazione: in una casseruola si metta l’acqua col burro ed un pizzico
di sale, si aggiunga lo zucchero a velo ed a fiamma moderata
si faccia raggiungere l’ebollizione mescolando delicatamente.
Appena si nota l’ebollizione, si allontani la casseruola dal
fuoco e si unisca la farina tutta di getto, si mescoli col
cucchiaio di legno, si rimetta la casseruola sul fuoco e quando
l’impasto è divenuto uniforme e si sente un rumore come se
friggesse, si tolga dal fuoco e si travasi l’impasto in una
terrina facendolo raffreddare. Si uniscano le uova una alla
volta e non si metta il successivo se il precedente non sia
stato ben assorbito, si metta l’impasto in una sacca da
pasticciere con beccuccio frastagliato del diametro di 25 mm
e su un marmo unto leggermente di olio si formino le zeppole;
con un diametro di 10 cm vanno riempite anche al centro.
Si prendano due pentole per frittura, si metta abbondante olio,
che risulti caldo in una pentola e bollente nell’altra.
Si immergano le zeppole prima nell’olio caldo facendole
friggere per un paio di minuti, quindi si immergono nella
pentola con olio bollente facendole friggere ancora, finche
siano divenute color ambra. Si prendono e si mettono ad
asciugare su carta assorbente. Al centro di ogni zeppola,
con al sacca da pasticciere si formi un mucchietto di crema
pasticciera e sopra di essa un mucchietto più piccolo di crema al cioccolato.
Da servire come dolce
Le “ncarteddrate”:
Preparazione: Sulla spianatoia di legno si metta 1.5 Kg di farina a fontana,
si uniscano 300 g di olio d’oliva fatto scaldare leggermente
e si impasti con le mani. Si uniscano 300 g di vino bianco
secco a temperatura ambiente e si cominci ad impastare fin
quando l’impasto sia divenuto liscio e compatto. Si copra
con un canovaccio di lino e si lasci riposare per circa 40 minuti.
Si stacchino dalla massa alcuni pezzi di pasta e si trasformino
in sottile sfoglia con il matterello, più la sfoglia è sottile,
più il dolce è superbo. Con la rotella zigrinata si taglino le
sfoglie in strisce larghe circa 3 cm e con esse si facciano le
“ncarteddrate” che devono diventare come dei piccolissimi
cestini o roselline. Si adagino questi dolcetti ancora crudi
sulla spianatoia e si facciano riposare per 4 – 5 ore.
Si prenda una padella, si riempia d’olio d’oliva e si
friggano prima da un lato poi dall’altro. Le “ncartiddrate”
possono essere ricoperte di miele bollente oltre che di pinoli
tostati e scaglie di cioccolato fondente.
Da servire come antipasto
Le “Pittule” (frittelle di pasta lievitata):
Ingredienti: 1 Kg di farina, un cubetto di lievito di birra,
acqua tiepida, del sale, olio per frittura
Preparazione: In un grande recipiente si metta la farina setacciata,
il lievito di birra sciolto in acqua tiepida ed il sale necessario.
Si mescoli e si impasti fin quando si ottiene un impasto
morbido, a questo punto si acceleri e si impasti con veemenza,
fino a quando l’impasto risulti privo di grumi ed abbastanza gonfio.
Si copra il recipiente e lo si adagi in un posto caldo, che non sia
il forno, per almeno 3 ore, affinché avvenga la lievitazione,
facendo in modo che il volume aumenti di circa 3 volte.
Dopo la lievitazione si passa alla cottura; si prenda con
un cucchiaio un po’ dell’impasto non più grosso di una noce
e lo si versi in olio molto caldo e si faccia in modo che frigga e colorisca.
Le frittelle cotte, vengono man mano sgocciolate dall’olio ed
adagiate su carta assorbente. Si abbia cura di inumidire il
cucchiaio in acqua ogni volta che si prende l’impasto per la frittura.
All’impasto di base, se si vuole, si possono aggiungere degli
ingrediente per rendere, le “pittule”, farcite, come ad esempio:
baccalà bollito e triturato con le dita, un misto di olive nere
con acciughe e pomodorini conditi, cavolfiore condito, tonno
sott’olio e sponzali crudi tagliati in sottili rondelle, cime
di rape bollite, e poi tutto ciò che vi suggerisce la fantasia.
Da servire come dolce
“Purceddruzzi”:
Ingredienti: Semola 3 Kg, 2 lievito di birra, 100 g d’olio
d’oliva per ogni 400 g di semola, miele, sale q.b.
Preparazione: In una pentola, si fa fumare un poco d’olio, si mette dentro:
bucce d’arancio, bucce di limone e mandarino; quando le bucce si
colorano si tolgono e si fa raffreddare l’olio. Nel frattempo si
prepara una spremuta d’arance e limoni. Si prende la semola e si
versa su una grande tavola di legno, si mischia con tutto l’olio,
nelle proporzioni dovute, e si comincia ad impastare, si aggiunge
la spremuta, man mano che si impasta, con un po’ d’acqua e sale.
Quando la pasta è ben amalgamata, e sufficientemente morbida, si
aggiungano i lieviti di birra, si continua ad impastare, si aggiunge
ancora un po’ d’anice, sempre impastando, poi si lascia riposare
per circa 20 minuti.
A questo punto si possono fare le varie forme, il disegno di una
piccola rosa, e quanto la vostra fantasia riesce a creare, ma il
più delle volte, la pasta, si lavora facendo un lungo cordone
grosso 1.5 cm e si taglia a 1.5 cm, facendo dei piccoli tronchetti.
Adesso siamo pronti per poterli friggere. Si riprende l’olio che
avevamo preparato e lo rimettiamo sul fornello, quando è ben caldo
si cominciano a versare i “purceddruzzi”, pochi alla volta, e si friggono.
Quando sono ben colorati, si sgocciolano dell’olio e si fanno riposare
in carta assorbente. In un altro tegame si mette del miele con pochissima
acqua e si fa riscaldare, quando il miele è ben sciolto e caldo si versano
i “purceddruzzi” nel tegame e si fanno amalgamare bene. Si versano su una
guantierina, e si guarniscono, ancora caldi, con cannella e anesini.
Salento tutto quello che desideri della tua Vacanza da Sogno